| Coco Chanel spia nazista

Coco Chanel spia nazista

Titola proprio in questo modo un’ansa diramata il 16 Agosto 2011. Secondo la nuova biografia, in uscita questo mese, della regina della moda Gabrielle “Coco” Chanel, scritta dal giornalista americano specializzato nella Seconda Guerra mondiale Hal Vaughan, pare che la controversa stilista francese si adoperasse come spia nazista durante il periodo di occupazione tedesca della Francia.

“A letto con il nemico”: La doppia vita di Coco Chanel

Sleeping with the Enemy: Coco Chanel’s Secret War” (A letto con il Nemico: la guerra segreta di Coco Chanel): è questo il titolo del libro – biografia di

Coco Chanel nazzista

Gabrielle "Coco" Chanel

prossima uscita. Sembra che l’opera si soffermi principalmente sulla tesi che Coco Chanel vivesse una doppia vita, ciò avvallato anche da testimonianza e un certo numero di prove che l’autore presenta nel suo lavoro. La tesi del giornalista statunitense ci presenta Coco Chanel nei panni inediti dell’amante di un’importante spia tedesca: il barone Hans Gunther von Dincklage, pare inoltre che sia stato proprio lui a portarla tra i nazisti.

Nel libro si cerca di mettere insieme pezzi poco noti della vita di Coco Chanel, raccontandoci come la donna riuscì a diventare un agente dell’inteligence tedesca a partire dal 1940, e spiegandoci anche come la stessa Chanel riuscì a portare a compimento una serie di importanti missioni di spionaggio.

Inoltre l’autore illustra in maniera approfondita la questione relativa al mancato arresto di Coco. La stilista riuscì infatti a sfuggirvi alla fine della guerra grazie al forte legame con il potente Winston Churchill. Dopo essere stata interrogata lungamente circa la sua collaborazione con il regime fascista fu  rilasciata senza subire nessun tipo di condanna. Inoltre, per sfuggire ad altri eventuali arresti la nota stilista si trasferì in Svizzera per un lungo periodo, ritornando a Parigi solo nel 1954.

Una “Feroce antisemita”

Coco Chanel

Coco Chanel

Il libro non si sofferma solamente sul reclutamento di Coco Chanel nelle fila delle spie che facevano capo all’esercito Nazista, afferma anche che lo stesso Abwehr rivestiva un ruolo decisamente importante nello spionaggio dell’epoca, lavorando appunto come tassello importante per i servizi segreti di Berlino: si occupava infatti di gestire i contatti dell’area del mediterraneo, e in particolare di Parigi,  riferendo poi tutte le informazioni raccolte direttamente  al ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, il braccio destro di Hitler.

Ma l’autore va ancora oltre e afferma che Coco Chanel era “una brillante donna d’affari ferocemente antisemita, ancora prima della persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti (…) Era diventata ricca facendosi apprezzare dalla classe dei super ricchi e con loro condivideva l’odio per gli ebrei, per i sindacati, per i massoni, per i socialisti e per i comunisti. Dal 1933 considerò Hitler un grande europeo”.

Accusare Coco Chanel di antisemitismo forse risulta esagerato. Potrebbe non essere comunque del tutto inaspettata la sua collaborazione con il regime Nazista. Per sapere qualcosa in più si deve attendere l’uscita del libro anche nel nostro paese. Qualsiasi cosa si leggerà su questa biografia di sicuro non potrà cancellare quanto questa straordinaria donna è riuscita a fare per il mondo della moda. Rimarrà sempre e comunque un’icona indiscussa del buon gusto, la prima che ha pensato davvero ai bisogni delle donne, senza perdere mai l’eleganza, tratto distintivo di ogni sua creazione.



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