| La Torino che cambia. 25 anni di Salone del Libro

La Torino che cambia. 25 anni di Salone del Libro

Il Salone del Libro nasce a Torino nel 1988. Se si guarda alla Torino dei giorni nostri è innegabile notare il cambiamento.

La città non ha ancora perso, e non crediamo capiterà mai, la sua vocazione industriale ma il suo volto è comunque cambiato.

Naturalmente Torino rimane una città tecnologica e sperimentale ma è diventata un luogo dove si fa cultura, dove si fa intrattenimento e dove i turisti amano passare il loro tempo. Finalmente il grigiore sta scomparendo per dar spazio ad una nuova faccia del capoluogo sabaudo.

La Città Visibile. Torino, 1988 – 2012

Non è nello spirito sabaudo l’autocelebrazione. La mostra che accompagnerà il Salone del Libro (La Città Visibile. Torino, 1988 – 2012) è uno sguardo sulla Torino che ha mutato il suo volto, ed è anche una finestra aperta sul futuro. La mostra nasce dalla collaborazione tra il Salone e il Circolo del Lettori, preceduta da una serie di incontri svoltisi tra febbraio e aprile con il compito di approfondire alcuni macrotemi come Musica, Cinema, Teatro, Urbanistica, Design e su come tutti questi elementi abbiano influenzato il cambiamento della città.

La coccinella SlowFood

La coccinella SlowFood

Il progetto vede però la sua conclusione con la mostra che prenderà il via il 10 Maggio negli spazi espositivi del Padiglione 5 del Salone del Libro.

Il 25ennio appena trascorso viene raccontato attraverso 25 oggetti che sono un po’ il simbolo del cambiamento della città di Torino. I 25 oggetti saranno raccontati ognuno da uno scritto differente come testimonianza del tempo.

I curatori della mostra sono Luca Beatrice e Roberta Pagani.

25 anni. 25 oggetti simbolo

Torcia Olimpica Torino 2006

Torcia Olimpica Torino 2006

Tra gli oggetti simbolo della Torino che cambia non può mancare di sicuro la Torcia Olimpica, un traguardo che anni fa non si sarebbe neanche mai immaginato. Naturalmente c’è la sentenza Thyessen, una pagina tragica della città, un modo per non dimenticare e per cercare di cambiare il mondo del lavoro e soprattutto la sicurezza sul lavoro.

Troviamo poi la coccinella di Slowfood, nata in territorio sabaudo e ormai presente su tutto il territorio italiano con moltissimi presidi enogastronomici ritenuti eccellenze.

Metropolitana e treno ad alta velocità disegnato da Giugiaro velocizzano gli spostamenti ma si portano dietro polemiche che tutti bene o male conosciamo. Poi c’è la musica dei Subsonica, lo Juventus Stadium e la Reggia di Venaria.

Come abbiamo accennato poco fa oltre ai 25 oggetti ci saranno anche 25 autori pronti a raccontarceli, ecco di seguito l’elenco:

Juventus Stadium

Juventus Stadium

1. Loghi del Salone (Armando Testa e Adriano Benetti) a cura di Guido Accornero e

Rolando Picchioni

2. Sentenza Thyssen a cura di Luca Rastello

3. Mp3 di Leonardo Chiariglione a cura di Giuseppe Culicchia

4. La nuova 500 a cura di Mario Baudino

5. Torcia olimpica a cura di Giampaolo Ormezzano

6. Juventus Stadium a cura di Giorgio Faletti

7. Scarpe Superga a cura di Fabio Geda

8. Subsonica a cura di Gabriele Ferraris

9. Cioccolatini Gobino a cura di Bruno Gambarotta

10. Oggetto Giugiaro a cura di Gianluigi Ricuperati

11. Bozzetti Ugo Nespolo per la metro a cura di Gian Luca Favetto

12. Chiocciolina Slow Food a cura di Lorenzo Mondo

13. Foto classi multietniche a cura di Margherita Oggero

14. Carlo Fruttero, Donne informate dei fatti a cura di Ernesto Ferrero

15. Felpa Robe di Kappa a cura di Elena Loewenthal

16. Stazione spaziale Alenia a cura di Alessandro Perissinotto

17. Bici ToBike a cura di Stefania Bertola

18. Abiti di Kristina Ti e Alessandro Martorana a cura di Gianni Farinetti

19. Lingotto, bolla di Renzo Piano a cura di Enrico Remmert

20. Luci d’artista Luigi Stoisa a cura di Paola Mastrocola

21 Museo del Cinema, Poster Dopo mezzanotte a cura di Giorgio Vasta

22. Motore Common rail a cura di Piero Bianucci

23 Venaria Reale, foto di Grazia Toderi a cura di Alessandro Barbero

24. Tappeto BelPaese di Maurizio Cattelan a cura di Luca Beatrice

25. Bandiera italiana per il 150° a cura di Andrea Bajani



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