| Maria Gadù: la rivelazione dell’estate 2011 tra bossa nova e musica d’autore

Maria Gadù: la rivelazione dell’estate 2011 tra bossa nova e musica d’autore

Caotici capelli corti a spazzola, una miriade di catenine al collo e una maglia a collo svasato da cui si intravede il tatuaggio che copre tutta la spalla sinistra. Lei, lo sgabello, la chitarra e il microfono, sul palcoscenico. Così appare nelle foto dei suoi concerti Maria Gadù, brasiliana, classe 1986, la voce e il sound rivelazione dell’estate 2011.

Maria Gadù

Maria Gadù e l'inseparabile chitarra

Alle origini di un talento

Al secolo Mayra Corrêa Aygadoux, l’autrice di “Shimbalaiè”, la canzone che ha spopolato e continua detenere il primato nei passaggi in radio di questa stagione, è nata a San Paolo nel dicembre 1986. Giovanissima cantautrice e chitarrista si innamora della musica fin da piccola, un amore ricambiato e duraturo. Le è sufficiente infatti imparare qualche accordo di chitarra per incidere le sue prime composizioni su musicassetta all’età di soli sette anni. Non passa molto e Maria, appena tredicenne, crea un suo repertorio tratto per lo più dalla vastissima tradizione della musica popolare brasiliana e della samba, portando in giro nei locali della città le canzoni di Adoniran Barbosa, Marisa Monte, Chico Buarque.

Ma è dall’età di 20 anni che iniziano ad arrivare le prime tappe importanti per la futura carriera musicale: dopo una tourné europea accompagnata dal percussionista Doga e il trasferimento a Rio de Janeiro, dove Maria continua a suonare nei locali, conosce il registra Jayme Monjardim dal quale viene scritturata per una parte  in una serie tv. L’incontro si rivela decisivo per la musica della Gadù, perché proprio in quella serie viene inclusa la sua versione del classico della chanson française di Jacques Brel “Ne me quitte pas”, che finirà poi nel disco successivo.

 Verso il successo mediatico

disco di Maria Gadù

La copertina del disco "Maria Gadù"

Il contatto con i media semplifica l’ascesa di Maria: a soli 22 anni firma infatti il primo contratto discografico per la pubblicazione del suo disco “Maria Gadù”, che in Brasile esce nel 2009. È un successone: la cantante è incoronata da subito come nuova stella della musica carioca e i media locali le riservano il meritato spazio, aumentandone la fama e permettendo ai suoi brani di aumentare gli ascolti e le critiche, tutte positive. È così che grandissimi nomi della musica brasiliana e mondiale si mettono in contatto con lei: Milton Nascimento e Caetano Veloso restano incantati dal talento di questa ragazza, tanto da iniziare collaborazioni che porteranno a una serie di concerti-duetti per sole voce e chitarra registrati dal vivo nel recente disco “Maria Gadù e Caetano Veloso – Multishow ao Vivo”.

 Intanto nel 2010 “Maria Gadù” vince il disco d’oro, e la cantautrice riceve due nomination ai Latin Grammy Award come miglior artista rivelazione e miglior album di un cantautore. Dovremo aspettare l’estate 2011 invece in Italia per scoprire tutto il talento e la musicalità di questa ragazza che con il primo singolo “Shimbalaiè” in poche settimane scala tutte le classifiche raggiungendo il primo posto e restando nella prima cinquina con il disco intero, uscito per la Sony Music Italia il 28 giugno scorso. Maria Gadù, da sempre attivissima, non ha tardato ad arrivare in Italia in versione live, presentandosi ufficialmente a “Roma incontra il mondo”, il prestigioso appuntamento della capitale con la nuova musica internazionale svoltosi il 7 luglio scorso.
Caetano Veloso

Caetano Veloso, il re della canzone brasiliana

 “Shimbalaiè”: un singolo anticipatore

Shimbalaiè, questo il brano che l’ha lanciata nell’estate 2011, primo singolo estratto dall’album “Maria Gadù”. La canzone, già diffusa in Brasile dal 2009, faceva originariamente parte della colonna sonora della telenovela sudamericana Viver a Vida. In Italia giunge sull’onda delle immagini del video ufficiale, cliccatissimo su youtube e girato a Bogliasco, in provincia di Genova. Ragazzi in occhiali da sole, tavole da surf e il magico incanto dell’estate, ecco gli ingredienti del successo di questa canzone. “Stavo descrivendo un paesaggio” ha spiegato la cantante, che ha sorprendentemente composto il testo alla tenera età di dieci anni, la sua prima composizione. È un testo semplice, fatto di immagini poetiche come il tramonto, i pescatori tra gli ami e le barche che scivolano sulla superficie del mare. E “Shimbalaiè”, parola di origine africana che deriva dalle radici linguistiche di “natura” e “anima”, non ha un significato preciso, se non una sorta di conforto di pace, bontà e forze positive portato dalle immagini che le note di chitarra accompagnano. Non stupisce che, con questo retroterra, il brano compaia il 26 agosto al primo posto nella classifica settimanale “The Official Italian Top 100 Download chart”nella Nielsen.

Maria Gadù

Maria Gadù in concerto

Le atmosfere dell’intero album sono del resto tipicamente brasiliane: miscelano la samba, il folk popolare e il groove moderno dell’afro e del funk, rivelando un talento spiccato fatto di dolcezza armonica e capacità compositive da artista consumata. Oltre a “Shimbalaiè” si fanno notare “Dona Cila”, dedicato alla nonna defunta, la già citata cover di “Ne me quitte pas”, “Altar Particolar”, “Bela Flor”, “Incontro”.

Maria Gadù tornerà dal vivo in Italia il 2 ottobre, in occasione del suo concerto presso la Sala Verdi del Consevatorio di Musica di Milano.



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