| I neo papà usufruiranno del congedo obbligatorio

I neo papà usufruiranno del congedo obbligatorio

Con questa notizia si può finalmente affermare che la parità tra responsabilità dei genitori è arrivata (o sta pian piano arrivando). All’arrivo del nascituro anche i padri potranno usufruire del congedo obbligatorio.

Riconoscimento di parità

All’arrivo di un figlio spesso, anzi quasi sempre, si parla di mamme e del loro ruolo nella crescita del nuovo nato. La figura del padre naturalmente esiste e deve essere presente, solo che spesso – inevitabilmente – viene messa un po’ in secondo piano, ma sappiamo molto bene che la maternità non è solamente una questione di donne.

Congedo obbligatorio per i neo papà

Congedo obbligatorio per i neo papà

Ecco che finalmente anche i neo – papà, che vedevano il loro ruolo leggermente sminuito, possono dire di aver raggiunto la parità di responsabilità. La nuova proposta di legge che prevede il congedo obbligatorio di paternità alla nascita del figlio sembra stia giungendo in dirittura di arrivo.

Al congedo obbligatorio è possibile aggiungerne altri due facoltativi che però, pare, dovranno essere scalati dalle canoniche 20 settimane concesse di diritto alle madri.

Come funziona il congedo obbligatorio

Cerchiamo di capire bene come dovrebbe funzionare il congedo obbligatorio in questo caso. La questione è piuttosto semplice: il neo papà dovrà obbligatoriamente astenersi dal lavoro per un prefissato periodo di giorni continuativi, purtroppo solo tre e verranno  pagati dall’azienda, entro i primi cinque mesi successivi alla nascita del bambino.

La differenza sostanziale con il congedo paternale, oggi possibile e consentito per legge, consiste “semplicemente” nell’obbligatorietà di tale provvedimento.

Una rivoluzione per l’Italia

congedo obbligatorio

In Norvegia i genitori hanno diritto a 2 settimane di congedo

Come ben immaginerete per il nostro paese si tratta di una vera e propria rivoluzione.

Ovviamente siamo ancora molto lontani dai modelli ben sperimentati di paesi come la Norvegia, dove tutti e due i genitori hanno diritto a due settimane di congedo dopo la nascita del bambino, ma non solo: in questo paese si ha infatti la possibilità di usufruire di 46 settimane di congedo a stipendio pieno e di ben 56 settimane di congedo che garantiscono comunque l’80% dello stipendio normalmente percepito.

C’è ancora un bel po’ di strada da percorrere per arrivare all’effettiva uguaglianza di diritti e responsabilità di entrambe i genitori ma comunque non possiamo che constatare che sia stato compiuto un ragguardevole passo avanti. Confidiamo nel fatto che prima o poi anche il nostro paese riuscirà ad adeguarsi completamente, in maniera tale che questa diventi solo la normalità e non più una legge della quale stupirsi.

Vogliamo inoltre sottolineare come l’Italia si stia avvicinando a grandi passi verso questo momento di parità auspicabile. Nonostante nel nostro paese esista, per i papà, solo la possibilità di congedo facoltativo (che corrisponde anche con il percepimento solo del 30% dello stipendio) risulta in costante crescita il numero di uomini che decidono di seguire i propri figli nei primi mesi della loro vita.

congedo paternità

Congedo paternità

Il divario con le mamme che chiedono un congedo oltre a quello obbligatorio è ancora ampio (pare si tratti di un papà ogni dieci mamme) ma confidiamo nel fatto che esistano ottimi margini di miglioramento, si tratta solo di aspettare ancora un po’ di tempo. Tutto sta a cominciare.

In Portogallo è proprio andata così: nel 2002 è arrivato il congedo obbligatorio per i neo papà. Prima, come nel nostro paese, si poteva fruire solo di quello facoltativo, che veniva scelto solo dal 2% degli aventi diritto, una cifra minore rispetto alle richieste italiane. Sono passati dieci anni e i papà che chiedono il congedo obbligatorio si aggirano all’incirca al 22%. Ci sembra un risultato



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